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Scuola Politecnica di Design, ha sede a Milano e tiene corsi e master di design.

Fondata da N. Di Salvatore nel lontano 1954, la Scuola Politecnica di Design può essere considerata a giusta ragione la prima “libera Università del design” sorta in Italia, che ha fornito e continuerà a fornire un valido contributo a livello internazionale sul piano didattico e culturale.

 

SPD Scuola Politecnica di Design

http://www.scuoladesign.com

Via Ventura 15, 20134 Milano

Tel +39 0221597590 | Fax +39 0221597613

 

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Le fondamenta di una Scuola di design non consistono nei muri, perchè essi non insegnano, bensì nella dottrina teoretica che anima il progetto della Scuola stessa, la vitalizza e la pone in grado di insegnare il design ai giovani. Com’è noto, Di Salvatore fu il pioniere, in Italia, nel 1950, dell’integrazione tra la gestaltpsycologie da una parte, e le arti ed il design dall’altra. Dopo quattro anni, nel 1954, con la fondazione della Scuola Politecnica di Design, la gestalt divenne il dato fondante della Scuola stessa. L’inserimento della dottrina della gestalt nella struttura didattica, creativa, teoretica e scientifica della Scuola iniziò subito, a Novara, con l’insegnamento diretto e la sperimentazione psico-percettiva, istituendo la materia “Scienza della visione” che interessò molto – allora come oggi – gli studenti.

I risultati conseguiti convinsero della giustezza dei principi teoretici così inseriti nella didattica della Scuola, che divenne allora, e lo è ancor oggi, l’unica Scuola gestaltica di design che esista al mondo, com’è stato da più parti riconosciuto. Questa dottrina, enunciata per primo da Wertheimer nel 1912, a Berlino, fu conosciuta da Gropius ed informò la politica della forma del Bauhaus a Weimar ed a Dessau. Più tardi, fu assunta dalla “Hochschule für Gestaltung” di Ulm, diretta da Max Bill e da Thomas Maldonado. In breve: la dottrina diviene didattica nel Master di Visual Design quando il processo di fruizione è attivato secondo le note leggi gestaltiche dell’organizzazione della totalità psico-percettiva del materiale ottico recepito; nel Master di Industral Design, inoltre, la gestalt definisce la forma “buona” quando si configura con proprietà come regolarità, simmetria, compiutezza, omogeneità, unitarietà, equilibrio, massima semplicità e concisione.

Proseguendo, la gestalt definisce ed afferma il principio della percezione della totalità. Per l’azione delle costanti vettoriali, la percezione avviene per il recepimento della forma e della configurazione; ne conseguì che la gestalt, prima definita psicologia della forma, fu intesa da altri come psicologia della forma e della configurazione. La percezione non avviene parcellarmente, recependo il materiale ottico singolarmente, oggetto dopo oggetto. Secondo la gestalt, invece, il percettore recepisce in economia di tempo, assumendo il materiale ottico totalmente, per configurazione, ed eventualmente, di seguito, soffermando lo sguardo e l’attenzione sull’oggetto di più vivo interesse o estetico, o scientifico, od affettivo e così via.

Ponendo la gestalt a fondamenta della politica della forma, il fondatore della Scuola ha attivato, nell’arco dei 44 anni della vita della Scuola stessa, un feedback di straordinaria fecondità che ancor oggi agisce all’interno dei processi creativi di migliaia di giovani, gli ex studenti, di tutto il mondo. I risultati e l’universalità della Scuola sono dimostrati anche dalla continua affluenza di studenti stranieri, dall’Estremo Oriente come dalle Americhe, dall’Australia come dai Paesi europei.